i miei rituali non hanno aggiornamenti continui
Nel mio modo di lavorare, i rituali non sono intrattenimento.
Non sono una serie a puntate, non sono un flusso di messaggi pensati per tenere qualcuno emotivamente agganciato, e non sono accompagnati da aggiornamenti costanti privi di reale utilità.
Questa è una scelta precisa.
Molti operatori sentono il bisogno di aggiornare continuamente: sensazioni, percezioni, “movimenti energetici”, piccoli segnali interpretati come svolte decisive. So che è una pratica diffusa. Ma diffuso non significa necessario, e soprattutto non significa efficace.
Il rituale lavora anche nel silenzio
Un rituale serio è un processo.
E come ogni processo profondo, non produce informazioni nuove ogni giorno solo per rassicurare chi attende. La maggior parte del lavoro avviene su piani che non hanno bisogno di essere commentati continuamente per esistere o funzionare.
Il silenzio, in magia, non è vuoto.
È stabilità.
Aggiornare senza motivo significa spesso interferire con il processo, riportare attenzione ansiosa dove dovrebbe esserci fiducia, e alimentare una dipendenza emotiva che non giova a nessuno.
Comunico solo ciò che è realmente utile
Questo non significa che io non comunichi.
Significa che comunico solo quando serve.
Se durante la lavorazione emergono informazioni importanti, variazioni operative, indicazioni necessarie o elementi che richiedono consapevolezza da parte tua, queste vengono comunicate in modo chiaro e diretto. Sempre.
Ma se non c’è nulla di concreto da dire, dire qualcosa “tanto per” non aggiunge valore. Aggiunge solo rumore.
Non tengo nessuno “appeso”
Non ho l’esigenza di tenere le persone appese a messaggi continui, rassicurazioni costanti o narrazioni costruite per creare aspettativa.
Il mio lavoro non si basa sulla suspense, ma sulla competenza e sulla direzione.
Chi si affida a un rituale dovrebbe poter tornare alla propria vita, non restare in attesa di segnali ogni due giorni. La magia funziona meglio quando non viene costantemente osservata, interrogata o messa alla prova.
Una scelta controcorrente, ma consapevole
So che molti fanno il contrario.
So che gli aggiornamenti frequenti rassicurano, intrattengono e spesso fidelizzano. Ma non è il tipo di relazione che voglio creare.
Preferisco che chi si affida a me sappia questo:
– il lavoro viene fatto
– viene fatto con continuità
– viene fatto senza spettacolarizzazione
– e viene comunicato quando c’è qualcosa di reale da comunicare
La mancanza di aggiornamenti inutili non è disinteresse.
È rispetto per il processo.
La magia non ha bisogno di essere spiegata ogni giorno per funzionare.
Ha bisogno di essere eseguita bene.
Il mio compito non è riempire il tempo dell’attesa con parole, ma creare le condizioni perché il lavoro abbia spazio, solidità e direzione. E quando c’è qualcosa che devi sapere, lo saprai.
Tutto il resto è solo rumore.