La Santa Muerte è Belzebù? Facciamo chiarezza
Nel vasto panorama esoterico e spirituale, spesso si crea confusione tra divinità, entità e archetipi a causa di nomi evocativi, attributi simili o per via di interpretazioni personali. Una domanda che talvolta emerge in contesti magico-occulti, e che mi viene rivolta molto spesso da molti di voi è: “La Santa Muerte è Belzebù?” La risposta, in termini esoterici strutturati e rispettosi delle tradizioni, è no. Sono due entità completamente distinte per origine, funzione, vibrazione e culto.
Chi è la Santa Muerte?
La Santa Muerte è una figura venerata principalmente in Messico e in alcune comunità dell’America Latina. È considerata una personificazione della Morte, neutrale, imparziale, e per certi versi compassionevole. Non è malvagia, ma nemmeno benevola nel senso classico: la sua funzione è accompagnare le anime, proteggere chi la invoca, difendere i marginalizzati e vegliare sul ciclo naturale della vita e della morte.
La sua iconografia è fortemente legata allo scheletro umano vestito con manti colorati, spesso simili a quelli della Madonna. I suoi culti moderni possono includere rituali di protezione, amore, giustizia, vendetta, salute e prosperità. Si presenta come una figura potente ma accessibile, che non giudica, ma ascolta.
Chi è Belzebù?
Belzebù, invece, è una delle entità più note della demonologia classica. Conosciuto anche come “Signore delle Mosche”, il suo nome deriva dall’ebraico Ba’al-Zebub, che originariamente indicava una divinità cananea, successivamente demonizzata nel contesto giudaico-cristiano.
In molte tradizioni esoteriche occidentali e testi goetici, Belzebù è un Principe dell’Inferno, associato al peccato di gola, alla corruzione spirituale, all’orgoglio infernale. È una figura temuta ma anche evocata per ottenere potere, dominio, autorità e conoscenza. Belzebù è parte delle alte gerarchie infernali, insieme a Lucifero e Astaroth.
Perché vengono confusi?
La confusione nasce probabilmente da due fattori:
Entrambe le figure sono percepite come “oscure”, o comunque non parte della religiosità convenzionale. Questo porta alcune persone a metterle nello stesso contenitore spirituale del “proibito”.
La simbologia della Morte, che in alcune tradizioni viene interpretata come “diabolica” o “demoniaca”, porta chi non approfondisce a pensare che ogni culto non canonico sia demoniaco.
Ma l’esoterismo insegna che l’ombra non è sempre male, e la luce non è sempre bene: tutto è questione di equilibrio, funzione e contesto rituale.
Santa Muerte e Belzebù sono due entità diverse per origine, energia e scopo. La prima è un archetipo psicopompo e materno, collegata alla morte come trasformazione. Il secondo è un’entità infernale, potente e implacabile, associato all’ambizione, alla corruzione e all’autorità spirituale oscura.
Conoscerli, rispettarli, distinguerli: è questo che rende serio e profondo il cammino esoterico. E ricordiamo sempre che la conoscenza è la prima forma di protezione.