Non Chiedetemi Aggiornamenti Sui Rituali! Non Esistono!
Viviamo in un’epoca in cui tutto sembra dover avere un “follow-up”: il tracking del pacco, l’aggiornamento dell’ordine, la notifica della spedizione, la conferma di lettura di un messaggio. Questa mentalità, però, non può e non deve essere applicata all’esoterismo.
Quando si parla di rituali, specialmente se ben strutturati e radicati in tradizioni autentiche, la loro efficacia non si misura in “step successivi” che qualcuno dall’esterno deve confermare. Un rituale, una volta compiuto correttamente, entra in un ciclo energetico che non necessita di ulteriori “rapporti di stato” come se fosse una pratica amministrativa.
Perché non esistono aggiornamenti nei rituali
L’energia magica non è un corriere espresso. Non viaggia secondo i tempi e le notifiche che siamo abituati a ricevere nella vita quotidiana. Essa lavora in piani sottili, invisibili, che non rispondono alla logica umana del “controllo costante”.
Un rituale può attivare un processo immediato, oppure impiegare giorni, settimane o mesi per manifestarsi, a seconda di molti fattori: il tipo di lavoro, l’intensità dell’energia impiegata, le resistenze esterne, e perfino il momento astrologico.
Pretendere un “aggiornamento” significa non comprendere la natura stessa dell’opera magica. Se il rituale è stato avviato e sigillato, l’energia sta già lavorando. Non c’è un “tasto refresh” da premere.
Il rischio di “controllare” continuamente
Chi chiede aggiornamenti costanti non solo rischia di mostrare sfiducia verso l’operatore, ma soprattutto verso l’energia del rituale stesso.
Ogni volta che si mette in dubbio il lavoro fatto, si alimenta un’onda di incertezza che può interferire con il flusso magico. La magia si nutre di intenzione ferma, fiducia e lasciar andare, non di controllo ossessivo.
La responsabilità dell’operatore
Un operatore serio non “vende” aggiornamenti. Non li promette, non li inscena. Si limita a compiere il lavoro nel momento giusto, nella maniera corretta, e a lasciare che le energie facciano il loro corso. Il resto spetta al tempo, alla volontà e alla capacità del richiedente di sostenere il processo.
Come approcciare correttamente un rituale
Prepararsi: capire che un rituale è un atto di fiducia, non un servizio tracciabile.
Lasciare andare: una volta compiuto, non cercare di “tirare la piantina per farla crescere più in fretta”.
Sostenere il lavoro: con pensieri coerenti, piccoli gesti quotidiani e, se richiesto, pratiche di supporto.
Evitare interferenze: niente rituali contrastanti, niente ansia ossessiva, niente domande continue sull’andamento.
Il mondo esoterico richiede un approccio completamente diverso da quello frenetico e immediatista a cui siamo abituati. Chiedere aggiornamenti per un rituale non solo è inutile, ma spesso può essere dannoso per il risultato stesso.
Un rituale ben fatto non ha bisogno di conferme continue: è un seme piantato nel terreno fertile dell’energia universale, e la sua crescita avviene in silenzio, lontano dagli occhi… e dalle notifiche.