Sui Rituali Amorosi

12 Febbraio 2020 0 Di tipsandtricks

Ricevo molte mail sull’argomento, e vorrei fare chiarezza una volta per
tutte.
I rituali amorosi non sono in alcun modo rituali che costringono una persona
ad innamorarsi di noi. Per fortuna l’amore non si crea con un rituale.
Allora, a cosa servono?
Servono a far tornare qualcuno che ci ha lasciati, facendogli riconsiderare
l’intera relazione e la possibilità di ricominciare.
Servono ad agevolare la frequentazione con qualcuno che ci interessa,
qualcuno che magari non avrebbe trascorso del tempo con noi, dandoci
così l’opportunità di farci conoscere e capire.
Servono ad abbattere ostacoli di natura psicologica e personale,
paure, freddezze, titubanze, traumi di precedenti legami affettivi
fallimentari.
Servono ad abbassare le inibizioni, permettendoci di spostare la
relazione su una base sensuale e fisica, per fare in modo di poterla
consolidare.
Servono a permettere a qualcuno che è molto arrabbiato con noi di
poterci perdonare e magari passare sopra a qualche nostra mancanza.
Servono a indurre chi amiamo a riconsiderare la relazione con noi
sotto un punto di vista più profondo e riflessivo.
Servono a far capire a chi amiamo la nostra importanza, instillando nella
persona la spinta a riflettere e rivalutarci.
Ma in nessun caso possono creare amore dove non c’è. L’amore non si
crea, e chi vi racconta che farà innamorare qualcuno con un rito vi
prende in giro.
Inoltre, i rapporti vanno costruiti, perlomeno i rapporti sani. Dovrete
prendervene cura, accudirli, custodirli e impegnarvici. Se sarete infedeli,
scostanti, assenti, distanti, la relazione finirà comunque. Magari ci vorrà
un po’ di tempo in più, ma finirà.
Quando si fanno rituali di ossessione, il bersaglio sarà davvero ossessionato
da voi, e sarà spinto a cercarvi continuamente, anche a dispetto di eventuali
vostri rifiuti. Ma, se tirerete la corda, portando la cosa oltre il
limite, non avrete una relazione sana ed equilibrata, bensì un rapporto
nel quale uno dei due è ostaggio delle azioni esoteriche dell’altro, e
l’altro è animato da egoismo e non da amore.
Quindi, tutti i rituali sentimentali, di qualsiasi tipo e di qualsiasi
livello, dovranno essere supportati dai fatti, dalle azioni quotidiane che
costruiscono famiglie e disegnano vite sane, serene ed equilibrate.
Ognuno è chiaramente libero di fare ciò che vuole e di agire come
meglio crede, e non sarò certo io a decidere se possa essere giusto oppure
sbagliato, ma l’importante è chiamare le cose col proprio nome.
Se volete un compagno di vita, col quale condividere, costruire e
vivere un’esistenza profonda, l’amore ci sarà piano piano, inevitabilmente,
perchè farete di tutto per essere amorevoli, dolci, presenti e complici, e
la persona, spinta ed aiutata dal rituale, sarà predisposta ad accogliervi.
Se invece fate azione di punizione e ossessione, spinti da vendetta o altri
motivi personali, liberi di farlo, ma non chiamatelo amore.
L’amore è ancora, e per fortuna, un grande dono libero, stimolato da
buone intenzioni. Tutto il resto è altro, e si deve avere il coraggio di
dargli la giusta denominazione.