La magia non ha colore: ciò che chiamiamo “magia nera” è in realtà magia oscura

25 Agosto 2025 2 Di tipsandtricks

Nel linguaggio comune, spesso si parla di magia bianca e magia nera, come se l’arte magica fosse divisa in categorie nette, attribuendo alla prima un valore positivo e benevolo, e alla seconda uno negativo e pericoloso. Ma la realtà esoterica è molto più complessa e, soprattutto, non così riduttiva.

La magia è neutra

La magia in sé non ha colore. È un’energia, una forza primordiale che attraversa il mondo e che può essere incanalata dall’essere umano. Non è né buona né cattiva: assume la qualità dell’intento di chi la pratica. Così come l’acqua può dissetare o annegare, il fuoco può riscaldare o distruggere, anche la magia è strumento e non definizione morale.

La falsa dicotomia bianco/nero

La distinzione tra “bianca” e “nera” nasce più per esigenze di controllo culturale e religioso che da una reale differenziazione energetica. In realtà, non esiste un confine netto: le stesse tecniche possono essere usate per guarire o per ferire, per proteggere o per imprigionare. Non è il “colore” della magia a fare la differenza, ma la coscienza e l’intento del mago.

Magia oscura, non nera

Ciò che viene chiamato magia nera è più correttamente definibile come magia oscura. Il termine “oscuro” non implica necessariamente male, ma profondità, mistero, invisibilità. La magia oscura agisce sugli aspetti più nascosti della psiche, sui territori dell’ombra, sulle energie dense e trasformative. Non è sempre distruttiva: può essere usata per liberare, per affrontare i nodi più dolorosi, per ribaltare situazioni apparentemente senza via d’uscita.

Oscurità come via di conoscenza

Chi pratica la magia oscura si confronta con i limiti, con le paure e con i tabù, imparando a dominare forze che spaventano la maggior parte delle persone. Non significa “fare il male”, ma avere il coraggio di entrare nell’ombra, riconoscerla e usarla come strumento di trasformazione.

La magia non è bianca né nera: è potere puro. Etichettarla serve solo a semplificare ciò che è immensamente complesso. Parlare di magia oscura piuttosto che di magia nera restituisce dignità a una pratica che non è malvagia per definizione, ma intensa, profonda e potente.